25 aprile 2021: i luoghi della Resistenza di Carmagnola

25 aprile per tutti

In Italia si è riusciti perfino a far credere che il 25 aprile sia una festa che appartiene ad una sola forza politica, ma la liberazione dal nazifascismo avvenuta nel 1945 è un evento che tutti devono ricordare e celebrare, perché è anche grazie alle azioni della Resistenza che possiamo vivere in un mondo libero e democratico.

Anche Carmagnola visse la sua Resistenza e sono molti i luoghi che lo ricordano: piazze e vie che percorriamo tutti i giorni senza conoscere il perché dei loro nomi. Scopriamo alcuni di questi luoghi.

Per approfondire, rimandiamo alla pubblicazione “CARMAGNOLA nella Guerra e nella Resistenza (1940-1945), edita dal CENTRO STUDI CARMAGNOLESI nel 1993.

Piazza IV Martiri
La lapide commemorativa dei 4 giovani si trova in Viale Ex Internati

Una delle piazze principali della nostra città prende il nome dalla fucilazione pubblica di 4 giovani avvenuta presso il Foro Boario nel febbraio del 1945.

Come rappresaglia per l’uccisione di un caporalmaggiore tedesco per mano dei partigiani, avvenuta nei pressi di Racconigi, dopo aver prelevato una trentina di ostaggi il 5 febbraio 1945 i nazisti portano al Foro Boario 4 prigionieri provenienti dal Carcere delle Nuove di Torino.

i 4 ragazzi vengono fucilati di fronte alla popolazione e agli ostaggi e i loro corpi vengono lasciati quattro ore in mezzo alla neve prima che possano essere seppelliti.

I 4 giovani erano: Ainardi Giovanni “Giovannino”, anni 25; Bozzetti Paolo “Tuffo”, anni 22; Codazzi Aldo, anni 21; Rusconi Carlo, anni 25.

Via Ludovico Vay

Lodovico Vay, nato nel 1917, venne ucciso in uno scontro a fuoco con una pattuglia repubblichina il 23 marzo 1945 sulla strada per Carignano.

Vicino al luogo dell’uccisione si trova un cippo commemorativo, nascosto purtroppo dal guardrail della statale.

Il cippo commemorativo, quasi in stato di abbandono, si trova sulla SS 20, all’altezza dell’incrocio con via Pochettino/via Carignano
Via Ferruccio Valobra

Ferruccio Valobra, nato nel 1898, era un impiegato residente a Carmagnola. Fu capitano negli Alpini durante la prima Guerra Mondiale.

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, Valobra partecipò alla Resistenza nella zona di Carmagnola. Ebreo, a seguito di delazione fu arrestato in casa dalla Guardia Nazionale Repubblicana l’8 settembre 1944.

Torturato e processato, fu condannato a morte e fucilato il 22 settembre 1944 al Martinetto a Torino.

La casa di Valobra si trova a San Bernardo, in via del Porto
Giardini di Via Col di Nava

Questo spazio verde è intitolato a Giuseppe Petronio, carabiniere carmagnolese del 1915. Dopo aver combattuto a Durazzo dal gennaio 1943, dopo l’armistizio si oppose ai tedeschi, ma nel novembre del 1943 venne catturato e deportato nel campo di concentramento di Ludwigsburg assieme ad altri soldati italiani.

Rifiutò l’offerta di essere rimpatriato come collaborazionista tedesco e rimase quindi nel campo di prigionia, tentando di alleviare le sofferenze dei commilitoni tenendone alto il morale.

Nell’estate del 1944 si ammalò gravemente, ma tuttavia sopravvisse alla prigionia: venne liberato nel marzo del 1945 e riuscì ancora a ritornare nella sua Carmagnola, dove morì il 31 maggio 1945.

Il monumento dedicato a Giuseppe Petronio, situato negli omonimi giardini di Via Col di Nava
Largo Fratelli Quaranta

Michele e Tommaso Quaranta erano due fratelli di San Bernardo che si unirono alla Resistenza e ai partigiani.

Il 27 aprile 1944 vengono catturati dai tedeschi, i quali propongono loro un accordo spietato: uno dei due potrà essere risparmiato, ma dovranno essere proprio i due fratelli a decidere chi salvare.

Il fratello maggiore si sacrifica per proteggere il più piccolo: Michele viene giustiziato il 2 maggio 1944, mentre Tommaso viene spedito nel campo di concentramento di Buchenwald.

Tommaso torna a Carmagnola l’8 giugno 1945, profondamente segnato fisicamente e psicologicamente.

Largo Fratelli Quaranta si trova a San Bernardo
Piazza XVV Luglio

Questa piazza ricorda l’incendio di Salsasio avvenuto il 25 luglio del 1944.
In quel giorno, un gruppo di partigiani in bicicletta incontra all’altezza di Piazza della Concordia un gruppo di repubblichini e tedeschi, innescando così una sparatoria in cui ad avere la peggio sono proprio i nazisti.

Per rappresaglia inizialmente il segretario del Partito Fascista vorrebbe arrestare e giustiziare qualche borghigiano: grazie però all’intervento del parroco Giovanni Bella, la fucilazione venne evitata.

I fascisti optarono tuttavia per dare fuoco all’intero borgo, risparmiando solamente la Chiesa, l’asilo, le scuole ed il convento.

La targa commemorativa situata in Piazza XXV Luglio
Vicolo Giuseppe Rolle

Il giovanissimo Giuseppe Rolle (nato nel 1928) fu una delle ultime vittime del nazifascimo di Carmagnola.

Partigiano, il 26 aprile 1945 fu catturato in uno scontro con i nazifascisti: nel tentativo di fuggire quando si trovò davanti alla sua abitazione nella Via Maestra di Salsasio al n. 45 (l’attuale via Torino), rimase ucciso dalle raffiche dei tedeschi.

La targa commemorativa di Giuseppe Rolle si trova in Piazza XVV Luglio, poco lontano da Vicolo Giuseppe Rolle
Giuseppe Panuele, ultima vittima del nazifascismo

Giuseppe Panuele, nato nel 1904, residente anch’egli in Via Maestra, assistette alla sparatoria che coinvolse Giuseppe Rolle e tentò di soccorrere il giovane partigiano: i nazisti non si risparmiarono e spararono anche su di lui, causandone la morte. Fu l’ultima vittima carmagnolese del nazifascismo.

Le targhe commemorative che ricordano Rolle e Panuele sono collocate in Piazza XXV Luglio, a fianco della targa che ricorda anche l’incendio del Borgo Salsasio.

La targa di Giuseppe Panuele, posto a fianco di quella del partigiano per cui diede la vita
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