La Camera approva il testo della Legge Zan

In un periodo ricco di avvenimenti (ad esempio, elezioni in USA, un nuovo DPCM emanato per contrastare il veloce propagarsi del Covid-19, zone rosse, arancioni e gialle), la Camera ha approvato il testo della cosiddetta Legge Zan, o anche legge contro l’omofobia, che dovrà adesso essere discussa al Senato per la sua approvazione definitiva.

Questo progetto di legge ha generato fin dalla sua presentazione (che risale al 23 marzo 2018) un acceso dibattito riguardante il confine tra libertà di opinione e reato di istigazione alla violenza e alla discriminazione, sia tra gli ambienti religiosi che tra quelli del centro destra, quasi come se questa legge introducesse ex-novo il reato di discriminazione.

La protesta sull’opportunità di questa legge si è ancora manifestata durante la giornata di voto di approvazione alla Camera, quando i parlamentari di Fdi e Lega si sono presentati con un bavaglio sulla bocca ad eloquente commento sulla proposta di legge in questione.

A voler analizzare i fatti, la Legge Zan si limita ad integrare il codice penale in alcuni suoi articoli, aggiungendo dove sono indicate le pene per chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, nonchè per chi istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, la stringa “oppure fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità”.

Di fatto, vengono solamente estese le pene già previste per motivi di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso ai  motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità: non si aggiunge nessuna restrizione di libertà, semplicemente si recepisce l’evolversi della civiltà moderna che vede la manifestazione di fenomeni nuovi che necessitano di tutele.

D’altronde, è così che dovrebbe comportarsi una democrazia moderna: infatti l’introduzione del reato di incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali è stata introdotta nel 1993 ed evidentemente prima di quel periodo storico non si avvertiva l’esigenza di normare in maniera così puntuale questo campo.

La Legge Zan cerca anche di definire i termini sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere, proprio perchè si tratta di fenomeni nuovi che necessitano ancora di essere pienamente compresi ed individuati dalla popolazione.

Questa proposta di legge inoltre, sempre per evitare ogni accusa di restrizione di libertà di espressione, presenta anche un articolo in cui viene esplicitamente indicato che “Ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”.

In sostanza, puoi pensarla come vuoi, ma all’interno della legalità. Un concetto sacrosanto da ribadire per distinguere tra coloro che si limitano ad avere opinioni e coloro che, sulla base di queste opinioni, istigano alla violenza o a commettere atti di discriminazione.

La Legge Zan infine istituisce nella data del 17 maggio la Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, al fine di promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione nonché di contrastare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze motivati dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, in attuazione dei princìpi di eguaglianza e di pari dignità sociale sanciti dalla Costituzione.

Considerato che i reati di odio e discriminazione sono generati dall’ignoranza nel senso più stretto della parola, è naturale voler istituire una giornata nazionale in cui si faccia informazione su questi fenomeni per contrastare i pregiudizi basati sull’orientamento sessuale e l’identità di genere. La libertà di opinione è indiscutibile, ma è necessario fornire alla popolazione tutti gli strumenti affinchè ci si possa creare una opinione sulla base di tutti gli elementi esistenti, soprattutto in un’epoca in cui le fake news imperversano sul web.

Perciò la Legge Zan, se verrà approvata così com’è anche al Senato, non ridurrà la vostra libertà di espressione o di opinioni, state tranquilli. Semplicemente, quando si leggeranno sui social commenti che invitano allo stupro, si tratterà di leoni da tastiera che istigano a commettere violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi oppure fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità.

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