Sul terreno dei diritti acquisiti non siamo dispost* ad arretrare di un passo!

Il 10 novembre in oltre 60 piazze delle principali Città italiane, le associazioni femminili, femministe, sindacali e la società civile hanno manifestato contro il disegno di legge del senatore leghista Pillon sulla separazione e gli affidi, chiedendo che venga ritirato.
E’ stata la prima grande dimostrazione di dissenso popolare verso un provvedimento del “Governo del cambiamento giallo-verde”, contro il Disegno di Legge n. 735 “Norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità”, meglio conosciuto come DDL PILLON.
Da tempo la rete dei Centri anti-violenza (DI.RE) ed altre realtà sociali hanno lanciato l’allarme contro il Ddl n. 735/2018 che vede come primo firmatario il senatore leghista Simone Pillon, arrivato in commissione Giustizia del Senato lo scorso 10 settembre e finito al centro delle polemiche. L’avvocato bresciano Pillon, già organizzatore del Family Day e di professione “mediatore familiare”, è noto per le sue posizioni contro unioni civili, teorie gender e aborto. La proposta di legge per modificare le norme sull’affido che porta il suo nome si rifà ai punti programmatici sul diritto di famiglia contenuti nel contratto di governo firmato dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle: mediazione civile obbligatoria per le questioni in cui siano coinvolti i figli minorenni; “bigenitorialità perfetta”, ossia la divisione a metà del tempo passato dai figli con uno e l’altro genitori; mantenimento diretto senza automatismi; contrasto all’alienazione parentale. Tra i firmatari ci sono i senatori Andrea Ostellari, Massimo Candura e Emanuele Pellegrini della Lega, poi Angela Anna Bruna Piarulli, Grazia D’Angelo, Elvira Lucia Evangelista, Mario Michele Giarrusso e Alessandra Riccardi del MoVimento 5 Stelle.
Anche Carmagnola Insieme, con numeros* rappresentanti era a Torino in Piazza Carignano lo scorso sabato pomeriggio, perché il Ddl Pillon è classista e sessista, sostanzialmente contro la libertà delle donne.
E’ evidente che questo Governo ha in mente un disegno che mira a cambiare la nostra società, riportandola ad una società patriarcale, reazionaria, conservatrice e violenta, cancellando oltre 50 anni di diritti civili, faticosamente conquistati dalle donne, e calpesta il diritto di protezione del minore all’interno delle relazioni familiari, mettendo a rischio anche le donne maltrattate o che subiscono violenza in famiglia.
Inoltre, l’obbligo di mediazione in caso di figli minori, in presenza di violenza familiare, viola apertamente il divieto previsto dalla Convenzione di Istanbul, ratificata dal nostro Paese nel 2013, e mette in pericolo le donne che fuggono da un partner violento.
E’ un provvedimento classista, perché obbliga i coniugi alla mediazione a pagamento, creando una diseguaglianza tra coloro che possono permettersi questa spesa ed i meno abbienti, non essendo previsto il patrocinio gratuito. Si creerebbe di fatto una giustizia di censo, a danno dei soggetti economicamente più deboli; infine il mantenimento diretto dei figli e l’obbligo di pagare l’affitto al coniuge che lascia la casa coniugale, costringe le donne economicamente più fragili a rinunciare alla separazione (il divario salariale uomo-donna nel nostro Paese è circa il 20% e siamo il penultimo Paese EU per donne occupate).
E’ un chiaro messaggio a tutte le donne, oltre ad una grave ingerenza da parte dello Stato nelle relazioni personali tra adulti, che trasforma le vite degli ex coniugi e dei figli in un percorso ad ostacoli.
CHIEDIAMO IL RITIRO DEL DDL PILLON!
Vilma Nicolini per Carmagnola Insieme